Ugo Martinotti. Il Monferrato paesaggio dell’anima. Luoghi volti luci - Palazzo del Monferrato

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ARCHIVIO / Ugo Martinotti. Il Monferrato paesaggio dell’anima. Luoghi volti luci

16 dicembre 2006 - 4 febbraio 2007


Palazzo Asperia, dal 15 dicembre al 4 febbraio 2007, ospita una mostra antologica del pittore Ugo Martinotti – "Il Monferrato paesaggio dell’anima. Luoghi volti luci"-, promossa dalla Provincia di Alessandria, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dalla Camera di Commercio di Alessandria, curata da Mariella Cerutti Marocco, Marco Grassano, Dino Molinari, di concerto con la famiglia Martinotti, colta esperta del lungo lavoro del padre.
Circa cento quadri illustrano questa meravigliosa ricerca: i luoghi, i volti e le luci dell’artista casalese, che a pieno titolo può definirsi un pittore del Novecento italiano.
Il Monferrato attraverso la raffinata pittura di Martinotti diventa universale, un codice estetico che eleva il paesaggio della nostra provincia a "natura assoluta", resa tale dall’artista che, prendendo le mosse dalla tradizione figurativa più classica,
approda a esiti originali che esprimono un vero sentimento dei luoghi e della loro essenza.
"Martinotti –come ha scritto Dino Molinari nel suo contributo in catalogo- ha il gusto della pittura, la vocazione della pittura, la gioia del dipingere. È pittore di pittura pura, di pittura per la pittura.".
Nato a Casale nel 1905 ha frequentato corsi di pittura presso l’Accademia di Carrara, l’Accademia Albertina di Torino e l’Accademia di Brera di Milano.

La sua formazione è stata frutto di una cultura maturata con lo studio della storia dell’arte, ma anche e soprattutto attraverso lo studio diretto delle opere dei maestri antichi in qualità di ricercatore, collezionista, antiquario e restauratore. La sua attività è continuata sempre attenta e vitale sino al momento della sua morte avvenuta nel 1989.
Ha partecipato a rassegne di notevole prestigio quali, ad esempio, le varie mostre del Piemonte Artistico e Culturali di Torino, le esposizioni della Promotrice, ai premi Cremona e Bergamo, alle Biennali di Venezia del 1948 e 1950; alle quadriennali di Roma del 1939, 1951 e 1959, al premio Marzotto del 1953, 1954, al premio Michetti del 1951 e 1953, al premio Roma per il ritratto del 1951, alla Mostra dell’Agricoltura a Roma nel 1953 e a numerose rassegne internazionali di pittura, a Zurigo, ad Amsterdam.
La mostra si articola in tre momenti che sono anche i generi della sua pittura: il ritratto visto come "lessico famigliare", che illustra il calore degli affetti, i giochi dei figli Sergio e Silvia e i momenti più raccolti e personali della sua vita, le composizioni o nature in silenzio, un tacito colloquio tra il pittore e gli oggetti del quotidiano e il paesaggio come ricerca dell’origine della natura, come matrice e primogenitura assoluta.
La sensibilità degli organismi coinvolti nell’evento Martinotti – anche il patricinio della Regione Piemonte – dei curatori, e di tutti gli addetti ai lavori che opereranno, anche in contesti in fieri nel calendario della mostra, dimostra la volontà di dare ragione di un autore eccezionale che ha avuto la pittura come destino e che continua a custodire il Monferrato come terra di raffinata cultura, in grado, attraverso i propri geni, di erigerla a categoria.

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